La
Castelvecchi propone da un po’ di tempo un’interessante collana di
biografie storiche, Ritratti, in cui vengono riproposti testi di un
po’ di anni fa, diventati spesso dei classici e assenti da parecchio
dagli scaffali di librerie e biblioteche del nostro Paese, quando
non inediti.
Le epoche sono le più
varie, dall’antichità al Novecento, e spiccano anche alcune proposte
sul Settecento, il secolo dei lumi oltre che incidentalmente anche
di Lady Oscar, tra
cui ci sono tre ritratti in particolare da tenere d’occhio.
Innanzitutto, torna nelle
librerie
Maria Antonietta
di Stefan Zweig, il primo libro che rivalutò
l’ultima regina di Francia oltre la propaganda rivoluzionaria e
l’agiografia della Restaurazione, raccontando la vita di una donna
travolta da eventi più grandi di lei, spensierata ma capace di
dimostrarsi grande di fronte alla tragedia che la investì insieme
alla sua famiglia. Il sottotitolo,
Una vita
involontariamente eroica,
restituisce in pieno la dimensione del personaggio, e anche se
questa biografia oggi sembra più un romanzo ed è meno documentata di
quelle di Jean Chalon o Antonia Fraser, la lettura resta piacevole e
la storia raccontata interessante. Tra l’altro fu proprio questo
libro ad ispirare la nostra Riyoko Ikeda per
La rosa
di Versailles, quindi questa è
l’occasione buona per leggerlo.
Arriva finalmente in Italia
Madame de Pompadour, di Edmond e
Jules de Goncourt, storici ottocenteschi che dedicarono molta
attenzione alle donne settecentesche, sia in generale
che singolarmente, e che alla favorita di Luigi XV, prima borghese
amante di un re di Francia, dedicarono uno studio interessante,
metaforico secondo loro dell’avvento delle forze rivoluzionarie
sull’Ancien Regime. Comunque Madame de Pompadour è e resta un
personaggio interessantissimo, spregiudicata, colta, pronta ad
appoggiare politici, artisti e correnti letterarie, capace di
contribuire all’Illuminismo e ad un nuovo ruolo della donna nella
società dell’epoca. Il libro, uscito nel 1878 in Francia e oggetto
di varie ristampe, è alla prima edizione italiana. Dei Goncourt
negli anni sono già usciti in Italia
La donna nel XVIII secolo
(Feltrinelli negli anni Ottanta e poi Sellerio
nel 2010) e il loro studio su
Madame
Du Barry negli anni Trenta, che
dimostra invece una decisa avversione per il personaggio.
Debutta
anche nel nostro Paese
Avventure d’amore e di guerra
del duca di Lauzun, nobile contemporaneo di
Maria Antonietta, suo spasimante deluso, che ebbe vari amori e
combatté nella Guerra di Indipendenza americana ma anche in Senegal
e Corsica, e che racconta le sue avventure picaresche e divertenti,
tra cinismo e disimpegno, come emblema di un mondo che, quando
uscirono postume nel 1818, suscitarono scalpore tanto che il
ministro Tayllerand cercò di bloccarne la distribuzione. Lauzun, da
non confondere con il suo omonimo duca, un antenato, vissuto alla
corte del Re Sole con lo stesso spirito, morì sulla ghigliottina nel
1793, ingozzandosi prima di salire al patibolo di ostriche e
champagne, dopo aver partecipato ad un complotto per liberare Maria
Antonietta, che ispirò Dumas per
Le
chevalier du Maison Rouge.
Storie interessanti che
permettono di vivere nuovi aspetti del Settecento: nella collana
Ritratti sono inoltre da segnalare, sulla stessa epoca, anche le
storie di Voltaire, Mozart e Fouché, oltre che di Mary
Wollstonecraft, senza contare che, se si amano anche altri periodi,
si ha solo l’imbarazzo della scelta con scoperte e riscoperte di
figure d’eccezione.
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