MEMORIE DI UNA NOTTE (Memories of a Night)

 

Entrai in camera tua; volevo parlarti. Era da molto tempo che non lo facevamo, che non lo facevamo come prima intendo e ne avvertivo a tratti il bisogno.

Cominciai a parlare. In realtà non sapevo cosa dire. L’atmosfera era tesa. Io lo sentivo e sentivo che anche tu lo percepivi.

“Scusami, forse è meglio che vada via adesso”.

Pronunciai queste parole con una stretta alla gola. Non avevo voglia di andarmene, no, non ne avevo nessuna voglia! Eppure non volevo che tu capissi, che ti accorgessi di ciò che stavo pensando in quel momento. Non volevo mostrarmi debole, anche se probabilmente non ne avevo bisogno. Il mio coraggio, la mia scaltrezza erano palesi al mondo intero, solo tu avevi sempre visto dentro di me, nel mio cuore, e non volevo, davvero, che il mio paravento crollasse di nuovo sotto i tuoi colpi. Dissi quelle parole con voce roca, troppo roca perché fosse una semplice affermazione.

Non dicesti niente ma quando mi voltai per andarmene, mi prendesti per mano, mi facesti voltare verso di te e mi costringesti a guardarti in faccia.

Provai una fitta al cuore guardandoti negli occhi e li sentii trapassarmi da parte a parte.

“Ti amo”.

Due parole. Tutta la mia vita.

Ci baciammo. Ci abbracciammo. Non potrò mai dimenticarlo. Vicino a noi c’era il letto, il tuo letto, con le cortine alzate. Lentamente mi spingesti verso di esso finché non cademmo l’uno sull’altra. Sentivo le tue labbra sul mio viso, sul mio collo… un tremito mi colse all’improvviso.

Paura mi assalì, ma non era la paura di fare l’amore, bensì la paura di cambiare, di distruggere tutto il mio mondo, tutto ciò per cui ero vissuta e in cui avevo creduto. Ma tu leggesti nella mia mente, come sempre del resto.

“Stai tranquilla amore”. Mi guardasti negli occhi ed io mi persi in essi.

Ti strinsi a me ricambiando i tuoi baci, che si facevano sempre più passionali, più profondi, ed io non potevo far altro che ricambiare i tuoi baci, le tue carezze.
Mi sfilasti gli abiti, con aria febbrile. Percepivo il tuo desiderio contro di me.



“Amore…”



La pioggia cadeva e il rumore delle gocce sul vetro della finestra si amplificava e attutiva i nostri respiri affannosi.

Ci eravamo donati l’un l’altro, semplicemente, con una naturalezza e una spontaneità che mi sconvolse, come se non avessimo fatto altro per tutta la vita, come se non avevamo vissuto che per vivere quel momento, insieme, noi due.

Non si possono contare tutte le volte che mi dicesti che mi amavi, durante l’amore. Ti accarezzai la guancia e ti guardai di nuovo negli occhi. Ti baciai.



Stai dormendo sul tuo letto e io sono qui, seduta al tuo scrittoio. Ripenso a quella sera, ci penso spesso sai, e mi meraviglio ogni volta di più della capacità di ricordare tutto, l’atmosfera, le sensazioni, gli odori.

Ti stai movendo nel letto. Ti sei svegliato, mi sorridi, e mi fai cenno di avvicinarmi. Mi alzo e mi dirigo verso di te. Non so se un giorno scriverò su un pezzo di carta le emozioni che ho provato ma per il momento lascerò che rimangano nel mio cuore; infondo, non ne ho bisogno perché potrò viverle sempre con te.



 

Fine

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