I GRANDI APPARTAMENTI: IL GRANDE APPARTAMENTO DELLA REGINA

Jean-Baptiste-André Gautier d'Agoty, Maria Antonietta suona l'arpa nella sua camera di Versailles (particolare), XVIII secolo.
Veduta del camino della camera della Regina con il busto di Maria Antonietta, regina di Francia, di Felix Lecomte, 1783.

IL GRANDE APPARTAMENTO DELLA REGINA

Il Grande Appartamento della Regina, che si affaccia sul Parterre Sud, è simmetrico rispetto al Grande Appartamento del Re. Dopo la morte della regina Maria Teresa nel 1683, l'appartamento privato della regina sul cortile di Marco è stato annesso a quello di Luigi XIV, poi occupato da due delfine, Maria Cristina di Baviera e Maria Adelaide di Savoia, quindi alle due regine Maria Leszczinska (dal 1725 al 1768) e Maria Antonietta (dal 1770, quando era ancora delfina, al 1789). Pertanto, contrariamento al sovrano che, sin dal regno di Luigi XIV, preferì alloggiare altrove, la regina continuò ad occupare il suo. Di conseguenza, la decorazione fu spesso rimaneggiata nel XVIII secolo. Comprende quattro sale, che si visitano ora in senso inverso rispetto all'utilizzo che ne veniva fatto nell'Ancien Régime, ossia dalla camera alla sala delle Guardie.















LA CAMERA DELLA REGINA
La camera è la stanza principale dell'appartamento, quella in cui la regina trascorreva la maggior parte del suo tempo. Vi dormiva, spesso in compagnia del re. Di mattina vi concedeva le sue udienze personali, prima e dopo la Toilette, che costituiva un evento di corte regolato da un'etichetta rigorosa quanto quella del
«Lever» del re. In questa stanza si svolgevano inoltre i parti delle regine, sotto lo sguardo dei visitatori: vi nacquero diciannove «Bambini di Francia». La decorazione ricorda ancora le tre regine che hanno occupato la stanza: la suddivisione del soffitto risale all'epoca della Regina Maria Teresa, mentre le pitture a grisaglia di Boucher sono state realizzate per Maria Leszczinska, come pure i pannelli di legno. Tutti questi elementi sono stati conservati da Maria Antonietta, che ha fatto cambiare solo il mobilio e il camino.
Quando il castello fu invaso dai rivoltosi il 6 ottobre 1789, Maria Antonietta riuscì a fuggire da una delle due porticine dell'alcova, che danno accesso ai gabinetti interni della Regina, una dozzina di stanzette riservate alla sua vita privata e al servizio. Durante la Rivoluzione, il castello non fu saccheggiato, ma i mobili furono dispersi in vendite all'asta che durarono un anno. Alcuni furono ritrovati, come il cofanetto dei gioielli di Schwerdfeger, che si trova a sinistra del letto, o come il parafuoco; altri sono stati sostituiti da pezzi equivalenti, come i sedili destinati alla contessa di Provenza, cognata della regina, o quelli forniti in occasione della visita del re di Svezia Gustavo III. Per quanto riguarda le stoffe che rivestono il letto e muri, sono state ritessute a Lione secondo i cartoni originali dell'epoca. Il letto e la balaustra sono stati riscolpiti sulla base di antichi documenti.








IL SALONE DEI NOBILI

Era un'anticamera ai tempi della regina Maria Teresa, mentre Maria Leszczinska vi concedeva le sue udienze ufficiali, seduta sotto un baldacchino. Vi teneva inoltre il suo «cerchio», come veniva chiamato il periodo di tempo dedicato alla conversazione con le dame di corte. Maria Antonietta fece rifare interamente la decorazione, conservando solo le pitture del soffitto. Per lei, i muri furono rivestiti di damasco verde mela bordato da un largo gallone d'oro. Fu fornito un nuovo mobilio, al tempo stesso moderno e raffinato. Infatti, per i maestosi comò e angoliere, Riesener, l'ebanista preferito della regina, si lasciò influenzare dall'ultima moda inglese, sostituendo gli abituali intarsi fioriti con grandi superfici di mogano, mentre bronzi dorati e le mensole di marmo blu turchino di questo maestoso insieme erano abbinati a quelli del camino, anch'esso nuovo.





L'ANTICAMERA DEL GRAND COUVERT
Servizio da tavola in argento realizzato da Robert-Joseph Auguste per il re Giorgio III, esposto nell'anticamera del Grand Couvert.
Élisabeth Vigée-Lebrun, Maria Antonietta di Lorena-Asburgo, regina di Francia, con i figli, 1789.

È in questa anticamera della regina che si svolgevano i pasti pubblici, il cui rito fastoso attirava molte persone. Solo la famiglia reale poteva sedersi a tavola. Davanti a loro si trovavano le duchesse, le principesse o le persone importanti che avevano il privilegio di essere sedute su sgabelli. Le altre dame e le persone che erano potute entrare grazie al loro rango o con l'autorizzazione degli uscieri invece rimanevano in piedi. Luigi XIV rispettava questa cerimonia quasi ogni sera; Luigi XV preferiva i pasti intimi. E per quanto riguarda Luigi XVI e Maria Antonietta, ecco una testimonianza dell'epoca: «La Regina si sedeva a sinistra del Re, con il camino alle spalle [...]. Il Re mangiava con appetito, ma la Regina non toglieva i guanti e non spiegava il tovagliolo, ed aveva torto.» Per non annoiarsi, Maria Antonietta chiese che vi fosse della musica durante il «Grand Couvert»: una tribuna per i musicisti fu quindi sistemata in questa stanza. Un ritratto di lei, realizzato da Élisabeth Vigée-Lebrun, la mostra circondata dai figli, Madame Royale, il Delfino e il duca di Normandia.





ALLA TAVOLA DEL RE: LA CENA AL GRAND COUVERT

Jean La Pautre, La festa Il Grande Divertimento reale organizzata da Luigi XIV a Versailles il 18 luglio 1668 (particolare), 1678.

A Versailles Luigi XIV mangia sempre in pubblico, sia a pranzo da solo nella sua camera, ia a cena in famiglia in una stanza specifica. Quando la regina e la delfina sono ancora vive, queto pasto si svolge nell'anticamera del Grand Couvert dell'appartamento della Regina. A partire dal 1690 il re trasferisce questo rito nella sua prima anticamera, detta del «Grand Couvert». Vi partecipano il re, la regina, i figli, le figlie, i nipoti e le nipoti di Francia. La regola viene a volte infranta, quando il monarca teme di ritrovarsi da solo, faccia a faccia con Monsignore il Delfino: invita allora i suoi «bastardi», a dispetto della cognata Madame Palatine. Questo pasto è un vero e proprio spettacolo a cui assistono tutti i giorni, in piedi, centinaia di cortigliani accuratamente selezionati. Solo dodici dame titolate hanno il diritto di sedersi su uno sgabello davanti al tavolo reale. Il cerimoniale fastoso rispetta il rituale francse, con la presentazione successiva di cinque servizi: le minestre di verdure, gli antipasti, gli arrosti, gli «entrements» e la frutta o il dolce. È im balletto che si svolge davanti alla famiglia reale, orchestrato dal capocameriere, con la bacchetta in mano. Il re mangia molto e parla poco; il 3 febbraio 1707 sua cognata scrive: «Ognuno ingoia il cibo senza dire una parola, come in un convento; al massimo vengono scambiate due parole a voce bassa con il vicino».





LA SALA DELLE GUARDIE




Noël Coypel, La Giustizia (particolare),1681.

 Alla fine della scala della Regina, detta anche «scala di Marmo», si accedeva nel Grande Appartamento della Regina attraverso questa sala delle Guardie in cui, giorno e notte, dodici guardie del corpo proteggevano la sovrana. A Versailles, solo il re, la regina e il delfino potevano disporre di una guardia personale costituita da soldati appartenenti ad unità scelte, ossia alle quattro compagnie di guardie del corpo del re. Queste unità disponevano della grande sala successiva, detta oggi «sala dell'Incoronazione», come corpo di guardia. La sala delle Guardie della Regina è l'unica stanza di cui è stata conservata la decorazione del XVII secolo: la regina non vi si fermava mai e non è parso quindi necessario ristrutturarla. Vi si vedono quindi dei pannelli in marmo caratteristici del primo stato dei Grandi Appartamenti, nonché delle pitture poste in questa stanza nel 1680 e provenienti dall'ex salone di Giove, diventato poi salone della Guerra.