MADAME DA MAINTENON

L'Amante discreta

Nella primavera del 1679 le indagini contro falsari, indovine e fabbricanti di veleni hanno una svolta decisiva con l'arresto di Madame La Voisin e la scoperta che a ricorrere a sortilegi e pozioni sono donne "di nobili natali". La vicenda ha sul Re un grande effetto: all'improvviso si rende conto di essere l'oggetto di feroci bramosie e forse fa un esame di coscienza. Il chiasso fatto intorno alla vicenda e il turbinio di chiacchiere gli suggeriscono un colpo di freno, sono in gioco il suo prestigio e la sua autorità. L'improvvisa decisione di rinunciare a passare da un'amante all'altra è in realtà una decisione politica.
Alla fine dello stesso anno Luigi XIV si riavvicina alla moglie, anche grazie a Madame di Maintenon, la quale viene nominata seconda dame d'atour (addetta di presiedere alla toilette di una regina o di una principessa), una posizione inaudita tenendo conto delle sue modeste origini. Fino a quel momento era stata solo la governante dei figli di Madame di Montespan, una posizione subalterna che non si adatta alla sua rapida ascesa. Ora il Re le assegna un posto ufficiale a Corte.
Il favore di Luigi XIV nei confronti di Madame di Maintenon è particolare: si tratta di amicizia. Il re non ha amici, solo uomini di fiducia, servitori, conoscenti che però sono troppo distanti da lui. Madame di Maintenon è intelligente, arguta, ma calma e pacificante e i due passano ore e ore a parlare. Lei è l'anti-Montespan in persona, una donna che si è dedicata ai figli della favorita e ne ha subito pazientemente i capricci, che non si è compromessa con le fattucchiere, che non si è buttata tra le braccia del re, che non pretende niente.
Nel 1683 la Regina Maria Teresa muore. Per Madame di Montespan e Madame di Maintenon si apre un periodo di incertezza: la prima avrebbe perso la carica di sovrintendente della casa della regina, la seconda teme che il Re decida di risposarsi. Ma Luigi ha già deciso: sposerà la donna di cui sente di non poter più fare a meno.
Del matrimonio non c'è traccia negli archivi, tutto fu tenuto nel più stretto segreto. Probabilmente fu celebrato nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 1683, appena due mesi e mezzo dopo la morte della Regina. I cortigiani si accorgono che il favore di Madame di Maintenon è all'apice, ma faticano a credere alle voci di un matrimonio d'amore fra il Re più potente d'Europa e una vedova di umili origini. Madame di Mainenon non è regina, ma non è neppure una concubina. E' sua moglie, ma nessuno è tenuto a saperlo e nessuno deve farci la minima allusione. Questo costringe Françoise ad una posizione non del tutto chiara: in privato è chiamata "Maestà", ma in pubblico occupa l'ultimo posto. Abita al piano nobile, ma al posto di un'amante, in quattro stanze che danno a nord sulla corte reale, simmetriche a quelle dove abita ancora, nell'ala destra, Madame di Montespan. Non va quasi mai dal Re, di solito è lui a farle visita. Non ha accesso alla tavola del Re ed evita ogni attività mondana al di fuori dei divertimenti ufficiali.
Dopo qualche tempo, però, la sua relazione con il Re non è più quella di prima, sul piano intellettuale e morale i due si stanno allontanando. Il re sente di godere ancora di ottima salute ed ha la coscienza in pace; si prepara ad affrontare la Lega di Augusta e i preparativi per l'imminente guerra non sono argomenti di conversazione adatti alla sposa. Lei si ritrova all'improvviso senza un obiettivo: per tutta la vita ha lottato per conquistare una posizione migliore, adesso non ha più niente da desiderare. A partire dal 1686 si nota in lei una certa inquietudine religiosa, che la porta a circondarsi di una piccola schiera di persone devote. L'abate Fénelon l'affascina e la convince di essere stata scelta da Dio "per proteggere tutto il bene e per reprimere tutto il male". Lei avrebbe dovuto guidare il Re verso la pace e la religione, ma ben presto il Re comincia a non sopportare più le prediche della moglie.
Nel 1689 il progetto di Françoise di un educandato per ragazze aperto e liberale, alternativo ai conventi, fallisce: avendo fatto dell'istituto di Saint-Cyr un ritrovo per la Corte, con l'occasione di rappresentazioni teatrali realizzate dalle allieve, Madame di Maintenon ha fatto un errore e l'anno successivo l'educandato viene trasformato in convento. Ma non è tutto. Nel 1695 Luigi scopre i tentativi dell'abate Fénelon e dell'arcivescovo di Parigi Noailles, oltretutto sospettati di eresia, di infiltrarsi nel governo e di manipolarlo e, come anni prima nello scandalo dei veleni, si rende conto suo malgrado del coinvolgimento delle persone a lui vicine. La moglie ha onorato entrambi della sua amicizia, ha appoggiato Fénelon nella sua ascesa, gli ha mentito per quasi otto anni. Madame di Maintenon rischia di cadere in disgrazia, teme di essere accusata di complotto politico, anche se dichiara di essere stata tratta in errore da quegli individui. Il Re non le rivolge più la parola per qualche tempo e l'attesa del verdetto fa ammalare Françoise. Tuttavia, giunge il perdono e il Re torna ad onorare la moglie delle solite attenzioni. Anzi, Luigi vorrebbe che lei diventasse un modello per tutti i suoi figli. I figli della Montespan che lei ha allevato l'hanno sempre vista come la vera figura materna, ma gli altri figli del Re faticano ad accettarla e ben presto la distanza con le nuove generazioni diventa molto profonda. Madame di Maintenon non sopporta più la libertà e la volgarità delle giovani nobili, è colta da crisi di scoraggiamento, segnata dall'insuccesso di Saint-Cyr e dalle questioni ecclesiastiche, soffre dell'odio e dell'isolamento che respira alla Corte.
Non è amata a Corte e non ha un attimo di vera libertà, ma tiene duro, perché vuole lasciare di sé il ricordo di una donna disinteressata, che si sacrifica per la felicità e la salvezza del Re e del regno.
Nel corso del 1715 Luigi XIV è sempre più sofferente: cammina molto lentamente, si stanca facilmente, ma non modifica le sue abitudini. Alla fine del mese di agosto dello stesso anno cominciano i preparativi per la morte del re, che si spegne il primo settembre. Madame di Maintenon gli è sempre stata vicina durante l'agonia, trascorrendo però le notti nel convento di Saint-Cyr. Françoise teme per il proprio futuro: quando un Re muore, l'uso è di scacciare senza troppi riguardi l'amante. Il matrimonio è sempre stato tenuto segreto e lei non ha appoggi. Dopo la morte del Re, Filippo d'Orléans mantiene la promessa fatta a Luigi XIV di proteggere Madame di Maintenon che può così ritirarsi a Saint-Cyr, come desidera, e dove si spegne serenamente il 15 aprile 1719.
Viene sepolta a Saint-Cyr. Durante la Rivoluzione i suoi resti furono tirati fuori dalla tomba e abbandonati nel cortile, poi raccolti e depositati in una cassa in soffitta, dove furono ritrovati solo dopo i bombardamenti del 1945. Furono portati nell'oratorio della cappella di Versailles e poi riportati definitivamente a Saint-Cyr.

Tratto da "Il Re Sole" di Guido Gerosa.