LUIGI XVI

Il Re Martire

 

Luigi XVI in un dipinto di J. S. Duplessis. (Versailles, Museo Storico)

Luigi XVI nacque a Versailles nel 1754. Figlio del Delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia, sposò nel 1770 Maria Antonietta d'Austria e, rimasto orfano di padre, ascese al trono il 10 maggio 1774, succedendo al nonno, Luigi XV. Luigi era un uomo goffo. Amava lavorare nelle fucine e collezionava carte geografiche. Amava la caccia, da Borbone qual'era. All'inizio del suo regno sembrò incarnare l'"ansia riformatrice del regime", ma le speranze suscitate dalle prime riforme (abolizione della tortura, stato civile ai protestanti, libera circilazione dei grani, soppressione delle corporazioni) furono ben presto annullate dalle sue esitazioni.

Luigi XVI in un dipinto di J. S. Duplessis. (Versailles, Museo Storico)

Certamente poco preparato alle responsabilità di governo (divenne re a 19 anni), Luigi non amava la politica e non seppe far fronte alla crisi della Francia e della monarchia. Incapace di difendere i ministri che egli stesso sceglieva, allontanò dapprima il triumvirato (Terray, Maupeou, d'Aiguillon) che proponeva una via verso il dispotismo illuminato e non sostenne poi il controllore generale Turgot che seguiva un'ispirazione innovatrice, liberale e centralizzatrice; lo sostituì con il banchere ginevrino Necker, sacrificato anch'egli alle proteste della corte per aver pubblicato nel 1781 il Rendiconto del Re, che denunciava all'opinione pubblica l'enorme costo della corte di Versailles. Sottoposto alla paradossale influenza della moglie, Luigi non seppe assumere un atteggiamento risoluto e questo contribuì non poco allo scoppio della Rivoluzione. Dopo la presa della Bastiglia Luigi cercò di nascosto di ottenere l'aiuto per sconfiggere la Rivoluzione. Nel 1791 tentò di fuggire all'estero insieme alla sua famiglia ma venne riconosciuto ed arrestato a Varennes. Sospeso definitivamente dalle sue funzioni venne condotto con la sua famiglia nella Prigione del Tempio. Sottoposto a processo dalla Convenzione, venne condannato alla ghigliottina il 21 gennaio. Di fronte all morte mostrò quella fermezza che in politica non ebbe mai.

 

Stampa: Luigi XVI al patibolo.
(Mi pare si trovi anch'essa al museo Carnevale)