DUELLI

Pericolosi e romantici, i duelli hanno a lungo rappresentato una sommaria forma di giustizia. Di origine antichissima, i duelli hanno impegnato fino a pochi decenni fa i contendenti delle sfide d'onore. Combattuto alla pistola, alla spada o alla sciabola a seconda della gravità dell'offesa arrecata, il duello d'onore seguiva un complesso e raffinato cerimoniale di derivazione medievale. La pratica dei duelli è molto antica e prevede il combattimento ad armi pari tra due contendenti. Diffusi in tutto il mondo, i duelli sono stati regolamentati dalle legislazioni dei vari paesi prima di cadere in disuso grazie alla più sicura amministrazione della giustizia. Tra i ceti aristocratici, però, sono sopravvissuti sino agli inizi del XX secolo come forma di difesa dell'onore personale quando si ritiene di aver subito un torto un un'offesa. Il duello d'onore recupera gli antichi codici cavallereschi seguendo un complesso cerimoniale.
La parte offesa può pronunciare la frase di rito "me ne renderà ragione" oppure toccare il volto del rivale con un guanto. Gli avversari scelgono quindi i due padrini, l'uno chiamato secondo l'altro testimone, che devono tentare una conciliazione. Nel caso questa fallisca, tocca loro stabilire le regole dell'incontro e stilare il verbale. L'offesa può essere giudicata semplice, grave o atroce e lo scontro avvenire alla pistola, alla spada o alla sciabola. Vi presenziano anche un direttore di scontro, sorta di arbitro imparziale, e due medici. A seconda degli accordi presi si può interrompere la sfida "al primo sangue", cioè alla prima ferita inferta, piuttosto che "all'ultimo sangue".

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Tratto dal fascicolo "La Rosa di Versailles - Lady Oscar" n. 12 pagg. 4-5. Un ringraziamento particolare a Tiziana.