IL MONDO DI LADY OSCAR

di Elena Romanello
 

Dopo aver scritto per l’ormai defunto editore torinese Seneca Il mito di Lady Oscar, Elena Romanello, fan di Oscar della prima ora, bibliotecaria, autrice e blogger, torna ad occuparsi di Berubara con una nuova edizione del saggio, che stavolta si chiama Il mondo di Lady Oscar ed esce per l’editore veneto Anguana, presso cui Elena ha pubblicato già il romanzo urban fantasy Le eredi di Bastet.

Ma sentiamo cosa racconta la diretta interessata.

Come mai voler riproporre il saggio?

Mi spiaceva che non fosse più disponibile, visto che Seneca ha chiuso da un giorno all’altro senza avvisare i suoi autori e mandato tutto al macero, e non solo per un fatto di vanità personale, ma perché Oscar è davvero un personaggio amato da più generazioni e anche da chi non ha poi più seguito il mondo otaku. Fa parte della mia vita da tanti anni e non solo della mia, giusto continuare a parlarne.

Ma il saggio è identico al precedente?

Assolutamente no, e non solo nel titolo. Ho aggiunto parecchio materiale di approfondimento sugli aspetti legati ad Oscar, dagli shojo al tema della ragazza guerriera passando per il mito del Settecento e della corte di Francia nell’immaginario, senza contare per esempio le sezioni sul musical, che ho visto nel frattempo. Un  libro pensato sia per chi ha l’altro e vuole integrarlo sia per chi non ce l’ha e vuole comunque avere un quadro di cosa è Lady Oscar e non solo.

Cosa è stato e cosa è per te Lady Oscar?

Un mito del mio passato ma anche un qualcosa che ha influenzato profondamente la mia vita, visto che grazie ad Oscar mi sono interessata di Storia, di femminismo, di tematiche omosessuali, di romanesco storico, della Storia di Francia e di tante altre cose. Ho fatto viaggi sulle orme di Oscar, letto libri, visto film, visitato luoghi lontani e vicini, conosciuto tante persone.

Preferisci il manga o l’anime?

Direi entrambi, rimpiangerò per sempre il sensei Araki e porterò per sempre con me il ricordo della splendida giornata a Novello con Riyoko Ikeda nell’ambito del festival Collisioni. Non mi attira granché l’idea di un remake animato, meno che mai in 3D, mentre non mi spiacerebbe un film dal vivo o uno sceneggiato in stile Game of thrones, meglio del film di Demy che resta un esempio di trash, anche se ho imparato a prenderlo sul ridere.

Il tuo personaggio preferito?

Direi comunque Oscar, ma da adulta trovo interessante tutto l’insieme e tutto quello che ispira, i riferimenti storici, i disegni, le scenografie, le musiche, che mi hanno spinta ad interessarmi all’arte barocca e rococò, trovando tanti spunti certo a Versailles, ma anche vicino a me, nella mia Torino e nelle sue residenze sabaude che sono della stessa epoca di Oscar.

Ti sarebbe piaciuto vivere alla corte di Versailles?

Penso di no, le donne avevano ben pochi diritti tolte le figure romanzesche come Oscar, si mangiava troppa carne per i miei gusti di vegetariana e poi francamente passi vivere senza tv e pc, ma senza gabinetti moderni e doccia tutti i giorni no.

Prossimi progetti?

Portare avanti tutte le cose che faccio di scrittura e non, prima o poi farò uscire un romanzo sulla Rivoluzione francese, forse più di uno, e sono particolarmente interessata alla figura di Elisabeth Vigée Le Brun, la pittrice di Maria Antonietta. Sto anche scrivendo una storia del fantasy, genere in cui ho trovato molte figure simili ad Oscar a cominciare da Xena.

Ci tengo a dire che anche questo saggio è dedicato alla memoria di Caterina Cantone e Roberta Rogiari, due fan di Oscar che purtroppo non sono più qui, se non nel mio cuore.