VOLEVO ESSERE LADY OSCAR, UN TRIBUTO ALLA NOSTRA EROINA

di Elena Romanello
 

Tra i libri usciti in questi ultimi mesi in Italia, ce ne è uno che può senz’altro incuriosire i fan di Berubara: Volevo essere Lady Oscar, di Marie Renée Lavoie, edito da Sperling & Kupfer.

L’autrice, francese del Quebec canadese, racconta una vicenda ispirata alla sua preadolescenza anni Ottanta, quella di Helène, ragazzina che cresce con come uniche gioie le avventure di Lady Oscar e la consegna dei giornali nel quartiere popolare della città canadese in cui vive. L’amicizia con Roger, uno dei tanti anziani con cui si relaziona per il suo lavoretto, e la storia di Oscar le faranno scoprire il mondo, la voglia di cambiare ma anche il senso della morte e del dolore.

Il romanzo è una chiara storia di formazione, genere non nuovo, ci sono anche echi del celeberrimo L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, ma la cosa curiosa è che per la prima volta in un best-seller internazionale si citano manga e anime e l’influenza che hanno avuto su chi era bambino o adolescente negli anni Ottanta. Un’influenza fondamentale, certo, evidente in tante cose, non ultimo il fiorire di eventi e pubblicazioni sul mondo geek, ma che viene spesso sottovalutata e taciuta.

Interessante poi l’aver scelto proprio Lady Oscar, popolare nei Paesi francofoni ma non tanto quanto da noi (i cult assoluti in terra di Francia e colonie sono stati Candy Candy e Goldrake-Goldorak), vista come metafora del crescere, del sognare, dello scoprire un nuovo modello di donna, ma anche del capire che nella vita non ci sono lieti fini, e che questa è una delle cose con cui bisogna fare i conti, prima o poi. Tra l’altro, va notato che mentre da noi Lady Oscar fu bruciato con cinque puntate alla settimana e poi replicato varie volte, nel Quebec, ma anche in Francia, e ovviamente anche in Giappone, era trasmesso solo una volta alla settimana, con delle pause, rendendo più lungo e formativo per una giovanissima il tempo passato con lei.

Il titolo originale è La petite et le vieux, la bambina e l’anziano, nell’edizione italiana la Sperling ha voluto puntare sulla nostalgia e sugli appassionati degli anime anni Ottanta: del resto la storia di Oscar rivive, episodio dopo episodio, mentre Helène porta avanti la sua vita, influenzandola fino alla tragica conclusione dell’anime che, all’epoca e senza gli spoiler su Internet, fu davvero una doccia gelata per molti.

Volevo essere Lady Oscar è un romanzo che si legge in fretta, diretto, a tratti crudo, ma nello stesso tempo evocativo di un’epoca che è già storia e dei suoi sogni. Il libro è piaciuto molto in Canada, è in corso di traduzione in varie lingue e pare che ne verrà tratto un film. Ci sarà da tornarci su, e forse un nuovo filone letterario e cinematografico può proprio essere quello di libri e film sulla cultura otaku e i suoi eroi.